C’è un gran parlare riguardo ai vini di alta qualità ottenuti da viti vecchie. Che tu sia un appassionato o meno del tema, devi sapere che i vigneti di viti antiche delineano alcune delle rappresentazioni più autentiche della storia vitivinicola. Dalle radici intricate e nodose, plasmate dalla vita affrontata con coraggio nel corso di decenni – e spesso secoli -, alle viti che si ergono verso il cielo, queste meraviglie offrono una prospettiva archivistica e esprimono in modo puro quel concetto tanto amato da noi appassionati di vino, ovvero quello di “espressività e territorialità“. Detto ciò, diamo una definizione di “vecchie viti” e cerchiamo di comprenderne i vantaggi e soprattutto esploriamo alcuni areali che godono di vigneti ultra centenari.
Il Vantaggio delle Vecchie Viti
Tra le fila ordinate di viti, spicca un attributo distintivo: la profondità e la ricchezza di sapori che impreziosiscono il vino. Mentre gli anni trascorrono, le radici delle viti si inoltrano sempre più in profondità, attingendo una varietà di nutrienti e minerali dal terreno. Questa danza segreta con la terra conferisce al vino un bouquet di sapori intricati e multiformi, concentrati ed estremamente ricchi e golosi. Inoltre, le viti mature tendono a produrre meno grappoli d’uva, ma ogni singola bacca è un gioiello concentrato di aromi. Questa sinfonia gustativa, profonda e complessa, è un incanto per gli amanti del vino, e i suoi riflessi si riflettono nei prezzi premium sul mercato.
Vecchie viti in Barossa
La Barossa Valley è il territorio di eccellenza australiano, dove vengono prodotti alcuni dei migliori vini al mondo a base di Shiraz, l’uva più rappresentativa nazionale. Relativamente al vigneto oggetto della discussione, parliamo di un patrimonio di proprietà della famiglia Schulz sin dal lontano 1870 e chiamato amorevolmente “affettuosamente ammuffito” all’interno del suggestivo contesto dell’azienda Turkey Flat. Questo vigneto rappresenta un autentico patrimonio e si erige come il secondo vigneto più antico d’Australia oltre ad annoverarsi tra i più antichi a livello globale. Ancora piantato sul suo originario portainnesto, le tre acri di viti dalla struttura nodosa, cresciute con amore e senza irrigazione, estendono le loro radici per almeno 16 piedi nel terreno alluvionale australiano.
Vecchie Viti in Campania
La Campania si sa, è uno dei territori più blasonati sotto il profilo vitivinicolo, parliamo di una regione capace di coniugare tradizione e innovazione. A proposito di tradizione, anche qui è possibile riscontrare squisiti vini ottenuti da vecchie viti e se non ci credi ti basterà visitare la tenuta di Feudi di San Gregorio, dove nella Vigna di Laipo nasce uno dei migliori Fiano della regione. Le viti sono su ceppi originali e le enormi piante sono alte fino a otto piedi.
Vecchie Viti nel Douro
Acquistato nel 1918 da Constantino de Almeida, il vigneto di 11,6 acri piantato su terrazze con i caratteristici muri in pietra appartiene ora alla Quinta do Crastao di Miguel e Tomás Roquette, la quarta generazione della famiglia. Prende il nome dalla nipote di Almeida, Maria Teresa. La bassa altitudine del vigneto, situata vicino al fiume Douro , e le vecchie vigne significano che la produzione è limitata. Il vino “monovigna” viene prodotto solo nelle migliori annate. Dal 1998, il primo anno di produzione di questo prodotto, è uscito nel mercate solo ed esclusivamente 10 volte.
Vecchie Viti a Kremstal
Dal Portogallo all’Austria, dal Douro a Kremstal, due territori di eccellenza assoluti delle rispettive regioni. Tornando a noi, Meinhard Forstreiter ha affittato per anni questo minuscolo appezzamento di 0,35 acri, situato in un vigneto piuttosto sabbioso proprio sul Danubio, le cui viti erano ben consolidate quando la fillossera colpì alla fine del XIX. Parliamo delle ultime viti di Grüner Veltliner – l’uva più rappresentativa della nazione – rimaste in Austria dai tempi degli attacchi della fillossera, poiché le loro radici si estendono più in profondità, fattore che le rende immuni dagli attacchi degli insetti.
Vecchie Viti nella Mosella
Passiamo alla vicina Mosella, dove nei tipici terreni ricchi di loess affonda le sue radici la pianta dell’uva più rappresentativa della Germania, il Riesling. a palo singolo non sono innestate e il proprietario Karl Josef Loewen prega che la fillossera, il parassita killer delle viti, non appaia. Coltivato in modo sostenibile senza fertilizzanti, la genetica è stata preservata attraverso selezioni massali e le talee vengono utilizzate per piantare nuovi vigneti. Weingut Carl Loewen produce due vini da questa parcella: L’Alte Reben Erste Lage Riesling del 1896 è prodotto in modo ultra-tradizionale attraverso l’uso di una pressa a cestello, fermenti spontanei e una grande botte, con la fermentazione del vino che si ferma sempre quando è secco. L’altro, il Maximin Herrenberg 1896 Alte Reben Erste Lage Riesling Trocken, è una versione più moderna che utilizza una pressa idraulica e fermenta a secco.
Vecchie Viti a Santorini
Il nostro viaggio all’interno delle “vecchie viti” di tutto il mondo termina in Grecia, all’interno di un territorio vitivinicolo di eccellenza assoluta, parliamo di Santorini. Prima del 1903, quando la coltivazione dei vigneti della famiglia Argyros divenne commerciale, questi appezzamenti venivano usati per produrre del vino atto ad essere consumato durante le messe. Secondo Matthew Argyros, enologo di quarta generazione della famiglia e agricoltore di ottava generazione, le radici di alcune delle viti del vigneto “Episkopi” potrebbero avere quasi 300 anni, il che renderebbe questo appezzamento tra i più antichi in circolazione.