Deve essere stato davvero difficile per i padri fondatori dell’America – Thomas Jefferson, John Adams, James Madison, Ben Franklin e John Hancock – scegliere il vino con cui sancire l’indipendenza americana nel 1776. Dopo tutto, anche nel panorama vitivinicolo mondiale di quei tempi – ‘700 appunto – le alternative non mancavano; Barolo? Champagne? Bordeaux? Chianti? No, mi spiace deluderti ma nessuno di questi grandi vini è stato aperto per festeggiare l’Indipendenza americana.
Mettiti nei panni di T. Jefferson
Facciamo un gioco, mettiamoci nei panni dei cinque patrioti americani e proviamo a maturare qualche considerazione circa la bottiglia che avremmo potuto aprire per festeggiare l’evenienza considerando i vini esistenti la notorietà di quest’ultimi rapportati al periodo in essere. Beh, si potrebbe pensare ad uno Champagne se non fosse che, il lungo viaggio in nave, potrebbe rovinare il perlage del prodotto francese compromettendone la bevilità – o meglio, non permettendogli di esprimere al meglio il suo carattere peculiare -. Un’altra alternativa potrebbe provenire dal bordolese con tre proposte completamente differenti tra loro; la prima e meno plausibile riguarda il Claret, un vino rosso pallido dalla beva molto apprezzabile ma che sicuramente non resisterebbe alle intemperie derivanti da un lungo viaggio in mare. Passiamo ad un grande Bordeaux se non fosse che, quando si parla di un rosso bordolese di caratura mondiale, c’è un’incognita che va assolutamente considerata: questi grandi vini necessitano di decenni per essere pronti e pienamente godibili, e il rischio di trovarci davanti ad un prodotto immaturo è troppo grande. La terza opzione riguarda un Sauternes, anche se sarebbe una scelta troppo scontata, dunque passerei ad altro. Dalla Francia passiamo all’Italia. Un’alternativa potrebbe provenire dalla Toscana, se non fosse che il più grande vino regionale, il Brunello di Montalcino, deve essere ancora prodotto da Biondi Santi – fine degli anni ’60 dell’’800 -, mentre il Chianti, con tutto il rispetto della denominazione, ai tempi era un vino troppo discontinuo sotto il profilo della qualità media. Un’idea potrebbe essere quella di puntare tutto sul Barolo, ma è meglio di no, la fama di questo glorioso vino si consoliderà “solo” nel XIX secolo. Bocciate la Francia e l’Italia e non considerando Spagna, Germania e Nuovo Mondo – che, ai tempi, non erano le grandi regioni vitivinicole di oggi -, rimane soltanto un territorio su cui possiamo attingere per trovare, finalmente, il benedetto vino che apriremo per festeggiare la dichiarazione di indipendenza, sto parlando del Portogallo.
Il Portogallo Oltre Italia e Francia
Produzione di Madeira presso Cossart, Gordon e Co
Bene, quando si parla di Portogallo e di grandi vini l’immaginario collettivo si sposta immediatamente verso il Porto, celebre prodotto del Douro, indiscutibilmente il più famoso vino liquoroso mondiale. Direi che siamo finalmente giunti ad una conclusione, il fortunato vino che si spenderà per una causa così nobile è il Porto. No, aspetta un attimo. A inizio paragrafo abbiamo dichiarato esplicitamente che avremmo scelto il vino sulla base delle proposte esistenti e, soprattutto, della notorietà di quei vini in quel dato periodo. Dunque, sarebbe bene che tu sappia una cosa: a fine ‘700, non tutti potevano permettersi di bere un vino portoghese proveniente da un’Isola da cui prende il nome, parlo del Madeira. Il Madeira, nel 1776, era sul punto di diventare il vino più costoso ed esclusivo del mondo anglofono. Dalla Gran Bretagna alle sue colonie più lontane in America e in Estremo Oriente, il Madeira era visto come il vino della ricchezza e del discernimento, e se potevi permetterti di berlo, lo facevi sfoggiandolo come se fosse il migliore degli stendardi. Considerando il contesto e la situazione, la scelta ricadde, ben appunto, sul Madeira, un vino che successivamente si guadagnò una grande fama tra il pubblico americano e che si guadagnò la nomea, in terra americana, di “vino dei patrioti”.
Pensieri finali
Il Madeira è, a conti fatti, il vino più longevo al mondo e trae la sua forza dall’incredibile capacità di migliorarsi con il passare del tempo, prerogativa solo ed esclusivamente dei grandi vini mondiali. Questa sua caratteristica l’ha favorito quando si trattava di scegliere il vino per festeggiare l’indipendenza americana e, dopo più di duecento anni, possiamo affermare con certezza che quell’episodio ha contribuito a dare una vetrina molto grande a questo eccellente vino liquoroso.
Detto ciò, l’articolo volge al termine, e se prossimamente berrai un calice di Madeira, vuol dire che questo vino ha influenzato non solo il palato americano, ma anche il tuo!
Cheers! (con un Madeira magari…)