Approccio alla degustazione del vino
Degustare il vino è un’arte che chiunque può apprendere. Con i giusti passaggi e un po’ di pratica, puoi affinare il tuo palato, riconoscere aromi e sapori complessi, e memorizzare i vini che ti colpiscono di più. Questo approccio, utilizzato dai sommelier, è perfetto per esplorare il meraviglioso mondo del vino italiano. Scopri come, in quattro semplici fasi, puoi diventare un vero intenditore
Degustare un vino non si limita a berlo: è un viaggio sensoriale che coinvolge la vista, l’olfatto e il gusto. Ogni bicchiere racconta una storia fatta di territorio, uve e tecniche di vinificazione. Le quattro fasi fondamentali della degustazione sono:
Riflessione Finale: Registrare le tue impressioni e concludere l’esperie
Esame Visivo: Valutare l’aspetto del vino.
Esame Olfattivo: Esplorare i suoi aromi.
Esame Gustativo: Assaporare e analizzare il gusto e la struttura.
1. Esame Visivo
Osservare un vino offre molte informazioni sul suo carattere. Versa il vino in un calice trasparente e osserva sotto una luce neutra. Concentrati su:
Consistenza: Le tracce che il vino lascia sul calice indicano il contenuto di alcol e zuccheri residui. Roteando il vino nel calice, noterai degli archetti che si formano sulle pareti del calice che indicheranno la consistenza del liquido.
Colore: I vini bianchi giovani hanno spesso tonalità giallo paglierino con riflessi verdognoli, mentre quelli più maturi tendono all’oro. Nei rossi, il colore spazia dal rubino brillante dei vini giovani al granato e al mattone nei vini più invecchiati. Un colore che tende al marrone è caratteristico di vini liquorosi o ossidativi.
Opacità: Un vino limpido suggerisce una vinificazione pulita, mentre una leggera velatura è normale in certi vini naturali sottoposti a trattamenti meno invasivi.
2. Esame Olfattivo
Il profumo è la chiave per comprendere la complessità del vino. Per iniziare, fai roteare delicatamente il calice per liberare gli aromi e poi annusa. Gli aromi si dividono in tre categorie principali:
Aromi Primari: Provengono dall’uva e includono note di frutta, fiori ed erbe. Ad esempio, un Vermentino potrebbe evocare agrumi e erbe mediterranee, mentre un Nero d’Avola potrebbe ricordare frutti rossi e spezie.
Aromi Secondari: Derivano dalla fermentazione e includono sentori di lievito o latticini. Questi profumi si formano durante le tecniche adottate in cantina, come ad esempio il bâtonnage che conferisce note di burro e banana.
Aromi Terziari: Si sviluppano durante l’invecchiamento e includono profumi di vaniglia, tabacco, cuoio e spezie. Questi profumi sono caratteristici dei grandi vini bianchi e rossi.
Ah si, non cercare di identificare tutto subito; lascia che i profumi emergano con il passare dei minuti, soprattutto quando stai degustando un vino di una certa caratura.
3. Esame Gustativo
Assaporare il vino è l’esperienza culminante della degustazione. Sorso dopo sorso, presta attenzione a:
Gusto: La lingua percepisce sapori fondamentali come acido, dolce, amaro e, raramente, salato. Ad esempio, un Greco di Tufo potrebbe distinguersi per la sua vivace acidità, mentre un Amarone della Valpolicella per la sua morbidezza.
Consistenza: Il corpo del vino varia da leggero a pieno. Il tannino, tipico dei rossi, si manifesta con una sensazione di secchezza in bocca.
Persistenza: Valuta quanto a lungo i sapori rimangono dopo aver deglutito. Un vino con una lunga persistenza lascia un ricordo più duraturo.
Equilibrio: è importante valutare l’equilibrio di un vino; da una parte troviamo le durezze, composte dall’acidità, dalla tannicità e dalla sapidità. Dall’altra parte, troviamo le morbidezze, contraddistinte da dolcezza e componente alcolica
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