Chianti vs Chianti Classico: Le Differenze

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Le magnifiche colline del Chianti Classico viste da dall’azienda Vignamaggio


Di base, parliamo di due magnifici territori, entrambi sono celebri per la produzione di vini rossi tra i più ambiti al mondo, si avvalgono del talento incredibile del Sangiovese – e non solo – e condividono tanti altri tratti in comune. Ma siccome noi appassionati amiamo esplorare le mille sfaccettature di questa materia, abbiamo il dovere di comprendere quelle che sono le differenze tra due denominazioni apparentemente simili ma che mostrano molte differenze. Detto ciò, se anche tu ti reputi un appassionato di vino, sei tenuto a leggere le prossime righe di questo articolo!

TERRITORIO

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Iniziamo con una premessa abbastanza importante: entrambe le denominazioni possono fregiarsi della DOCG. Il Chianti è prodotto in una zona – piuttosto ampia – compresa tra Firenze e Siena, dunque questo vino comprende entrambe le province. Il Chianti Classico, invece, per poter beneficiare di questo nome deve essere realizzato in uno dei seguenti comuni: Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti, Greve in Chianti, Radda in Chianti e in parte quelli di Barberino Val d’Elsa, Castelnuovo Berardenga, Poggibonsi, San Casciano in Val di Pesa e Tavarnelle Val di Pesa. Ecco che quindi il territorio è il primo elemento che differenzia Chianti e Chianti Classico.

DISCIPLINARI

Per ottenere la prestigiosa certificazione, i produttori di vino devono aderire a regolamenti rigorosi.

Il Chianti richiede che almeno il 70% del vino sia composto da uve Sangiovese, mentre nel Chianti Classico questa percentuale aumenta all’80%. Tuttavia, sia il Chianti che il Chianti Classico possono essere prodotti utilizzando il Sangiovese in purezza. Per migliorare la fisionomia del prodotto finito, all’interno del Chianti possono essere impiegati, per un massimo del 10%, anche vitigni a bacca bianca locali e non più del 30% di uve rosse della zona o vitigni internazionali. All’interno del blend che concorre alla produzione del Chianti Classico, invece, non sono ammesse varietà a bacca bianca. La denominazione Chianti Classico si suddivide ulteriormente in tre categorie: Chianti Classico, Chianti Classico Riserva e Chianti Classico Gran Selezione. Il Chianti Classico è prodotto in una specifica area geografica, con una composizione di uve definita, e richiede un minimo di 12 mesi di affinamento. Il Chianti Classico Riserva, necessita di almeno 24 mesi di affinamento. Al vertice della piramide qualitativa troviamo il Chianti Classico Gran Selezione, prodotto con uve provenienti da un’unica vigna o da una selezione delle migliori uve, con affinamento di 30 mesi.

QUALITÀ ORGANOLETTICHE

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Le magnifiche colline del Chianti Classico viste da dall’azienda Vignamaggio

Considerando l’incredibile varietà relativa ai territori di produzione del Chianti e del Chianti Classico, lo stile produttivo che contraddistingue ogni cantina e i micro fattori ambientali possiamo dire con certezza che entrambi i vini possono esibire, al calice, delle caratteristiche ben differenti a seconda di queste variabili. Ma se dovessimo tracciare un profilo organolettico del Chianti e del Chianti Classico potremmo definirli come segue:

Chianti: il colore è rosso rubino con delle sfumature molto tenui, i profumi sono più giovanili e si fanno apprezzare – generalmente – nei primi anni di età: arancia, rosa fresca, eucalipto, pepe verde, con lo scorrere del tempo si fanno avanti profumi di cuoio, cannella e cacao. Il sorso è fresco e vibrante, l’acidità è agrumata e la tannicità quasi tagliente.

Chianti Classico: il colore tende ad assumere tonalità più profonde, i profumi diventano più maturi e riconducono alla fragola, ai fiori appassiti, alla foglia di pomodoro oltre che al sigaro e al cioccolato fondente. Il sorso è decisamente più equilibrato seppur riesca a mantenere le caratteristiche identitarie del Sangiovese: acidità fruttata, importante tannicità e deciso impatto gustativo!

PENSIERI FINALI

Al netto di quelle che sono le differenze tra Chianti e Chianti Classico, stiamo parlando di una macro area che si è ritagliata un posto d’onore nel gotha delle migliori regioni mondiali. Per facilitare la comprensione di questo articolo, ho voluto utilizzare associazioni e riferimenti a quella che è, a mio parere, una delle aziende che incarna al meglio l’essenza e l’identità del Chianti Classico, sto parlando di Vignamaggio, i cui vini entusiasmano per espressività e territorialità, due concetti tanto cari a noi appassionati di vino!

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