Questo è il primo articolo di una rubrica che, sui social, è stata molto apprezzata, ovvero quella relativa all’approfondimento dei vitigni diffusi nei territori di tutto il mondo. Non potevamo che esordire con lo Chardonnay, un’uva spesso declassata per produrre vini anonimi, anche se, proprio da questa varietà, nascono i vini bianchi più richiesti al mondo, parliamo degli strepitosi Chardonnay della Côte d’Or. Fatte queste premesse, addentriamoci nel curioso mondo dello Chardonnay.
Degustazione dello Chardonnay
Lo Chardonnay è il vitigno che, più di tutti, incarna alla perfezione il concetto di versatilità. Il colore è all’incirca sempre coerente, con tonalità che virano facilmente verso un giallo paglierino più o meno intenso. Al naso, a seconda dello stile di Chardonnay che stiamo degustando, variano le sfumature odorose; le versioni evolute in acciaio – di cui Chablis ne è il massimo esponente – arricchiscono il calice con bellissime note di mela verde, lime, minerale e zenzero. Se prodotto con l’ausilio del legno – vedi i grandi Burgundy -, questa varietà mette in luce magnifiche note di banana, mela caramellata, vaniglia, burro, briosche e molto altro. Al palato, gli Chardonnay evoluti in acciaio hanno un’acidità quasi tagliente, una grande enfasi sulle note minerali ed un finale ammandorlato. Gli Chardonnay barricati sono invece noti per la loro sensazione cremosa, l’acidità moderata e i sapori di burro, vaniglia, spezie da forno che si sovrappongono a un carattere di frutta a nocciolo. Nonostante le differenze stilistiche, entrambe le tipologie tendono a condividere una caratteristica nota di fondo di mela o di agrumi. Con l’invecchiamento, indipendentemente dallo stile, lo Chardonnay tende a sviluppare aromi di nocciola. La maggior parte dei vini varia dal 12 al 14%.
Habitat dello Chardonnay
Lo Chardonnay è diffuso con grandi risultati a macchia d’olio, in giro per il nuovo e vecchio mondo. È però doveroso partire da Chablis, dove questa varietà si presta alla realizzazione di vini minerali e grintosi. Segue il territorio in cui questo vitigno indossa la sua veste migliore, parlo della Borgogna. Qui, lo Chardonnay presenta un naso intenso, complesso e speziato, un sorso avvolgente ed opulento ed un finale quasi interminabile se prodotto nei migliori vigneti – Montrachet, Mersault, Corton Charlemagne, Saint Aubin -. Altri territori che ospitano con ottimi risultati lo Chardonnay sono Champagne, Languedoc, Catalogna, Nord e Sud Italia, Australia, Argentina, Cile, Nuova Zelanda, California, Oregon e Canada.
Abbinamenti con lo Chardonnay
Forse, sarebbe più semplice parlare di alimenti che non si abbinano allo Chardonnay. Scherzi a parte, questo vitigno regala talmente tante versioni di se stesso che è capace di sorreggere il carattere di svariate pietanze. Le versioni di Chardonnay evoluti in acciaio, forti della propria acidità, sono eccellenti con sushi e sashimi, zuppe di pesce, hummus, petto di pollo e verdure grigliate. La versione più corposa e opulenta evoluta in barrique, può essere azzardata anche con piatti di faraona, tagliatelle con funghi e tartufo, fritto misto e creme di zucca.